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Lo scorso 30 settembre ci ha lasciato, troppo presto, Olol. Con lui abbiamo sempre condiviso l'amore per lo sport e il calcio, quello dei campetti, delle partitelle, che ha frequentato fin da ragazzino. I suoi amici e compagni lo ricordano in varie vesti: tifoso della Roma, allenatore della Polisportiva Independiente, giovane portiere. Sul campo, come nella vita, o sugli spalti, per Olol contavano le relazioni e le emozioni del fare squadra, senza discriminazioni di sorta. Anche in campo si è sempre battuto per i diritti di tutti a partecipare. Nel mese di febbraio è stata costituita l'associazione "Caracol Olol Jackson Onlus", per portare avanti progetti, che in suo ricordo, continuino però ad alzare l'asticella dei diritti per tutti. "I sentieri di Caracol" è uno di questi.

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Mi dispiace. Sì, devo dire che mi dispiace vedere l'accanimento cieco e ottuso contro il cambiamento solo perché piace criticare. Per quanto esista qualche dubbio sulla conoscenza della grammatica italiana, da parte di alcuni esponenti del panorama politico attuale, le basi, sono le basi, perciò i nomi che finiscono per A sono femminili.

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di Mauro Valeri

Dopo quattro anni di assenza dalla Nazionale, Mario Balotelli è tornato ad indossare la maglia azzurra, realizzando anche un bel gol contro l’Arabia Saudita, nell’amichevole disputata in Svizzera. Mario viene da una stagione più che buona con la maglia del Nizza, in Ligue 1 francese, con un tabellino di 18 gol in 28 partite di campionato, a cui vanno aggiunte anche 8 reti in 13 presenze in Europa League. Anche se la partita si giocava in un cantone svizzero, non sono mancati i soliti imbecilli razzistoidi italioti, che hanno esposto lo striscione: “Il mio capitano è di sangue italiano”, riferendosi al fatto che Mario era il vicecapitano, e se Bonucci fosse uscito, la fascia da capitano spettava a lui, anche solo per anzianità.

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Di seguito l’intervista a Gabriele, uno dei soci fondatori di una squadra di calcio popolare con una storia abbastanza recente: il Palermo Calcio Popolare, che oggi milita in prima categoria.

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di Davide Drago

Il grande ritorno di Balotelli in maglia azzurra ha avuto non poche conseguenze, dopo quattro anni lontano dalla nazionale il nuovo commissario tecnico Mancini ha deciso di convocarlo nuovamente nella rosa degli azzurri. È passata appena una settimana da quando abbiamo scritto del nostro incontro con Mauro Valeri in cui abbiamo parlato di calcio e razzismo, che ci ritroviamo già ad affrontare un nuovo caso di discriminazione. Con Valeri, tra le altre cose, si è parlato molto della figura di Mario Balotelli ed è proprio il calciatore del Nizza che ritorna agli onori della cronaca.

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Restano innanzitutto ventisette azioni di protesta in 23 giorni. Diciotto, per la precisione se si escludono i tre giorni in terra palestinese e i due di riposo: una media di oltre una al giorno. Eppure, di queste proteste, non ne troverete traccia sul sito ufficiale, sulle maggiori testate giornalistiche, tantomeno su Wikipedia o sui siti specializzati. Ma ci sono nell’etere: sarà sufficiente digitare le “parole magiche” #cambiagiro, #civediamoingiro o #shameongiro per essere catapultati in una realtà censurata ma che ha accompagnato dal primo all’ultimo giorno la manifestazione sportiva.
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Il 24 maggio scorso sulle pagine online dell’Huffington Post è stato pubblicato un articolo, basatosi su un’analisi dei dati posseduti dalla testata, dal titolo “La polizia ha ucciso almeno 378 americani neri dall’inizio della protesta di Colin Kaepernick”, a firma di Sebastian Murdock.

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Immagine tratta dal sito web della curva del St. Pauli FC

di Davide Drago

Il calcio è della gente, la squadra è dei tifosi. Tante volte queste frasi rimbombano pesanti negli ambienti calcistici, soprattutto da parte degli ultras e di quelle componenti che “odiano il calcio moderno”, fatto di soldi, business, leggi repressive.

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di Davide Drago

Parlare di razzismo e antirazzismo in Italia è molto difficile. Due sono le problematiche maggiori: l'arretratezza del modello Italiano e l'immobilismo del movimento antirazzista nei confronti di quello che succede in ambito sportivo. Di questo abbiamo parlato venerdì 18 maggio con Mauro Valeri durante il festival della Polisportiva San Precario. A margine del dibattito pomeridiano dal titolo “Sport e antirazzismo da una prospettiva intersezionale”, ci siamo soffermati con l'esperto sullo stato dell'arte di razzismo e discriminazione nello sport e nella società.

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