Coltivare una passione. Farlo con dedizione, investendoci una grande parte di sé stesse.
Spendere le ore a provare e riprovare un movimento, fino a quando non si riesce a farlo alla perfezione, finché non viene naturale.
Ci hanno liberati, speriamo per sempre, da un terribile razzista inglese!
È davvero una bella notizia questa. Mi sarebbe piaciuto solo che con questo delinquente finissero dentro anche i genitori, vergognosi educatori e che, l’Aston Villa, di cui è tifoso, non solo gli impedisse di ritornare allo stadio per sempre, ma che gli facesse tirare una serie di pallonate da tutti i giocatori neri presenti in rosa, o almeno da Zaha, il giocatore del Crystal Palace, che è stato il bersaglio dei suoi attacchi vergognosi.
Elisabeth Robinson, detta Betty, nasce a Riverdale, nell'Illinois il 23 agosto del 1911. E’ una giovane donna, in un periodo storico in cui certamente le ragazze non venivano invitate a dedicarsi allo sport.
A quasi un mese di distanza dal 8 giugno le parole di Raheem Sterling e Sol Bamba, sembrano aver fatto breccia nella federazione inglese, Sterling attaccante del Manchester City e della nazionale inglese aveva lamentato la scarsità di allenatori, manager, preparatori appartenenti a minoranze etniche nel professionismo inglese.
Riprendiamo la rubrica Same Sport Same Rights con una storia potente, politica, sociale e di sport. Le donne che hanno cambiato la storia dello sport non possono essere dimenticate.
Oggi parliamo di Vera Caslavska, la sportiva cecoslovacca più decorata della storia.
Erano i primi giorni di febbraio, quando il leader della Lega Matteo Salvini continuava il suo continuo tour elettorale. «Vado in Puglia a parlare di lavoro, infrastrutture e Xylella». Così, a Potenza, il leader della Lega, Matteo Salvini, rispondendo a una domanda sulla scelta del candidato per le Regionali pugliesi.
Il Centro CODER dell’Università di Torino,
nel quadro del progetto Odiare non è uno sport,
presenta il
BAROMETRO DELL’ODIO NELLO SPORT
L'epopea dei Bulls e di Mr. Michael Jordan rappresentano insieme un mito, una leggenda vivente, un Pantheon di giocatori capaci tuttora di influenzare il mondo della pallacanestro americana. La docu-serie The Last dance, che si appresta a diventare il prodotto di maggior successo nel mercato italiano di Netflix, racconta in quasi 8 ore di filmati la stagione dei Chicago Bulls del 1997-98, ovvero l'ultimo ballo di Michael Jordan e “amici “.
Un metro e 89 centimetri di tecnica e potenza. Un’elevazione che la porta a volare a quasi tre metri e mezzo. Le sue schiacciate sono bolidi che lasciano poche speranze a chi si trova dall’altra parte della rete. Paola Egonu ha 21 anni e ormai da qualche stagione è il volto più noto della Nazionale italiana di volley e icona della pallavolo mondiale. Schiacciatrice e opposto, più volte nei tornei e campionati internazionali disputati nelle ultime stagioni si è trovata insignita del riconoscimento di MVP (Most Valuable Player).
