Occuparsi di grandi eventi sportivi in maniera critica è quello che facciamo da anni.

Facciamo tante cose in direzione di uno sport a misura d’uomo, di uno sport slegato da quei giochi di potere politici ed economici che tanto non ci piacciono e che in questi anni abbiamo provato a cambiare e criticare, mettendoci la faccia, il corpo e la mente; ignorare i grandi eventi sportivi, forse il più grande evento sportivo del mondo, sarebbe impossibile e controproducente al lavoro fatto in questi anni.

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Gli ordini arrivano dall’alto perchè la Coppa del Mondo è alle porte. La FIFA ha imposto di "ripulire" le strade di Salvador de Bahia dai senza dimora. Il termine ricorda i rastrellamenti della Gestapo e non è stato scelto a caso. Salvador de Bahia è la città più “africana” del Brasile.

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Chi ha un lavoro sciopera. Chi non l’ha chiede almeno una casa dove potere stare. Anche se le autorità locali minimizzano, erano più di ventimila a manifestare a Sao Paulo mentre in Italia era notte.

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Ed eccoci agli arresti preventivi. Avviene in tutte le città del Brasile, ma certo nello stato di Sao Paulo l’hanno pensata bene. Tramite diversi profili FB sono risaliti ad attivisti in tutta la città. Qualche mese fa avevamo accennato, anche con quel po’ d’ironia che in questi casi serve ad addolcire il boccone amaro, che anche in Brasile si pensa di fermare chi manifesta sbandierando come spauracchio l’accusa di “devastazione e saccheggio”. Ricorda qualcosa di familiare?

 

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Manca sempre meno all’inizio della Coppa del Mondo. Si intensificano le azioni di pacificazione da parte dei corpi speciali (BOPE) a Rio, intanto in altre città diverse manifestazioni coinvolgono insegnanti, MST e popoli originari.

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Dall'inizio della nascita dei movimenti sociali brasiliani di protesta, contro la coppa del mondo ma in particolare contro l'organizzazione dei grandi eventi calcistici numero uno, la FIFA, è ormai passato quasi 1 anno.

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Che la protesta a Rio de Janeiro sia arrivata fino alle porte di Copacabana lo abbiamo

raccontato nei giorni scorsi . La storia della morte di “DG” Douglas Rafael Da Silva Pereira, il ballerino 

pestato a morte dagli uomini del BOPE ha fatto il giro del mondo. Ha commosso e indignato. 

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Sherwood e Sport Alla Rovescia

presentano

BrasilS


Quarta puntata

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La storia di Mikkel Jensen ha fatto il giro del mondo. Il giornalista danese che sognava di raccontare la Coppa del Mondo, il gioco più bello che c’è nel Paese che lo ha re-inventato e che  invece decide di tornare a casa a poco dal calcio d’inizio. E' inorridito da quello che organizzare questa competizione comporta. E dalle conseguenze che questo ha sulla popolazione.  Bisogna davvero avere un buon motivo per lasciare il Brasile, Jensen lo ha di sicuro.

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