“E’ stata un’aggressione, ma non possiamo dire con certezza dire è stato quello o questo. Certo ci viene da pensare che proprio nel momento in cui lo sport popolare prende sempre più piede, accade una cosa così. In tutto il territorio nazionale è pieno di società che fondano il loro operato sull’antirazzismo e l’antifascismo, tante anche a Roma. Con tutte le loro differenze, che ci sono, anche tra le squadre della stessa città, la cosa più evidente è che questa formula funziona e aggrega. Probabilmente questo da fastidio a qualcuno”. Le parole sono di Michele Magro, dirigente dell’Ardita. Ancora prima che fossero anche confermate sono cominciate a uscire notizie all’impazzata dopo quanto accaduto ieri a Magliano Romano.

 

Immediatamente i media hanno indicato gli aggressori come gente di area dell’estrema destra. E questo è plausibile e ci può certo stare. Il rischio, cosa che già molta stampa sta cavalcando, è che la questione si semplifichi con l’annoso refrain degli opposti estremisti.

"E questo non è accettabile – continua Michele Magro – perché soprattutto in questo momento di clima particolare fa piacere a qualcuno gettare benzina sul fuoco e marchiare un certo tipo di proposta sportiva in un certo modo. I progetti legati alle scuole calcio, le palestre, le squadre stesse. Il rischio è che si metta alla pari come sempre chi cerca di costruire e chi semina odio e intolleranza. Poi, sicuramente il fatto che molti discutibili personaggi della politica stiano sdoganando intolleranza e discriminazione, deve altresì fare alzare tutti lo sguardo verso una deriva inaccettabile. Finire noi nel tritacarne informativo ed essere usati per uno scopo così lontano dai nostri intenti ci rattrista ancora più di quanto accaduto ieri”.