La prima partita della massima serie del campionato di calcio turco, la Super Lig, è andata bene per il Besiktas che ha vinto 5 – 2 lo scorso venerdì in casa del Mersin .

Peccato però per come si sia svolta l’esultanza dei calciatori dopo aver siglato il primo gol: i giocatori hanno fatto il saluto militare, in segno di “omaggio ai martiri” nel sanguinoso conflitto in cui sono morti diversi miliziani turchi nei recenti scontri contro il popolo curdo, scaturito dopo l’attacco manu militari di Erdogan alle comunità curde percepite dal “Califfo” come un pericolo per la sua integrità politica ed un capro espiatorio da agitare nel paese. Un gesto plateale in uno stadio di calcio, eseguito persino da calciatori di altri paesi, non turchi. Si era riusciti ad avere contezza recentemente di come in Turchia i media, anche nel mondo dello sport, facessero leva sui sentimenti nazionalistici (e militaristici come nel caso dei giocatori del Besiktas): il canale sportivo turco TRT Spor, durante la trasmissione della finale di  Super Coppa Europea tra Barcellona e Siviglia ha pensato bene di occultare visivamente un grosso bandierone del Kurdistan che si intravedeva dagli spalti durante le azioni di gioco.

Quel saluto militare rappresentato in campo non è una novità, basti pensare al noto giocatore turco del passato Bulent Uygun, ex stella del Fenerbhace, che in campo nei primi anni novanta svolgeva il saluto militare da poco replicato dai giocatori del Besiktas. Correva l’anno 2009 e Bulent, noto per le sue simpatie cameratesche e nazionaliste, ha costretto da allenatore i giocatori della propria squadra, il Sivasspor, a festeggiare ogni gol con il saluto militare. Nazionalismo xenofobo e cameratismo sono sentimenti che serpeggiano nel mondo del calcio turco, lo si è potuto capire anche attraverso alcune notizie diffusesi lo scorso autunno. Ad ottobre si è registrato l’episodio per cui Turhan Özyazanlar, tecnico del Sariyer, squadra di calcio di terza divisione turca viene attaccato dai sostenitori del club dopo alcuni post su Facebook del suo collaboratore contro l'organizzazione terroristica Isis. Gli viene rotto il setto nasale. Tutto nasce quando il preparatore dei portieri della squadra Erdal Ergormus condivide su Facebook dei post contro le atrocità commesse dall’Isis a Kobane. Alcuni tifosi non accettano questa presa di posizione e si recano all’allenamento della squadra per prendersela con Erdal Ergomus, in mezzo alla discussione ci finisce Turhan Ozyanal che si trova con il naso rotto. Ancora peggio era accaduto a Deniz Naki, giocatore germano – turco della squadra del club della massima serie turca Gençlerbirligi. Il 2 novembre scorso circola la notizia che viene pestato a sangue in un agguato da tre uomini. Mostra sui social media le foto delle sue contusioni. La sua colpa è stata quella di sostenere attraverso i social network il suo sostegno alla causa dei curdi di Kobane contro l’Isis. Nella complessita di quello che è il tifo, o più complessivamente lo sport, insieme alle questioni politiche presenti in Turchia, non bisogna dimenticare certo gli aspetti più progressisti, ribelli, antifascisti ed anti – razzisti di cui sono stati protagonisti diverse realtà ed organizzazioni, e di cui proprio su Sportallarovescia.it si è scritto qualcosa. E’ il caso dell’intervista al regista Farid Eslam di “Istanbul United”, film che ha raccontato l’organizzazione dei tifosi turchi che comprendeva le tifoserie del Besiktas, Galatasaray e Fenherbace unite in un’unica sigla e scese in piazza a fianco della protesta di Gezi Park scandendo slogan anti – fascisti ed anti – autoritari contro Erdogan e schierandosi energicamente contro le forze di polizia (http://www.sportallarovescia.it/sar5/storie/726-istanbul-united-intervista-al-regista-farid-eslam ) , o come nel pezzo di intervista ai membri di alcune delle squadre della “Karsi lig”, la lega “antagonista” di squadre nate dal basso ad Istanbul che nel nome dell’antirazzismo, anti fascismo e della socialità più vera si sfidano tra di loro in una competizione frutto delle energie più progressiste e di carattere sociali sbocciate dopo la rivolta di Gezi Park (http://www.sportallarovescia.it/sar5/attualita/788-karsi-lig )