Domenica 20 marzo Novak Djokovic ha trionfato nel torneo tennistico californiano di Indian Wells, prevalendo sul canadese Milos Raonic. Un’ ennesima vittoria per il numero 1 al mondo nato a Belgrado, piazzamento detenuto nella classifica stilata dall ATP, l’associazione di tennisti professionisti, e facente parte dei favolosi quattro insieme a Federer, Nadal e Murray. Spesso si sentono commenti da parte dei giornalisti sportivi del tipo “campione nello sport, ed anche nella vita”, non sembra proprio il caso di Djokovic questa volta.

  Il numero uno al mondo infatti, parlando dopo la sua vittoria nella finale di domenica, come ha riferito il giornale inglese “The Guardian”, ha dichiarato che le donne meritano i soldi che ricevono, ma gli uomini dovrebbero lottare per una retribuzione superiore, dato che il loro gioco attira più spettatori. Nell’estate 2015 la rivista Forbes inseriva Djokovic tra i tennisti più pagati nel 2015, in una lista di 50 atleti, alla tredicesima posizione, ma la preoccupazione del serbo è quella di non dover essere comparato alle donne. Al termine dell’Indina Wells ha affermato: “Ovviamente si tratta di una situazione molto delicata. Le donne meritano rispetto e ammirazione per quello che stanno facendo. La parità di premiazione in denaro è stato uno degli obiettivi principali del mondo del tennis negli ultimi sette, otto anni. Ho capito quanta potenza ed energia la WTA (Women Tennis Association) e tutti i sostenitori per la parità del premio in denaro hanno investito al fine di raggiungere tale obiettivo. Le applaudo per questo, lo faccio onestamente. Hanno combattuto per quello che meritano e lo hanno ottenuto. D'altra parte penso che il nostro mondo del tennis maschile, il mondo dell’ATP, deve lottare per avere di più, perché le statistiche mostrano che abbiamo molti più spettatori sulle partite di tennis maschile. Penso che questo sia uno dei motivi per cui forse dovremmo ottenere maggiori assegni. Le donne dovrebbero combattere per ciò che pensano che meritano e noi lottare per ciò che pensiamo ci meritiamo. Stando alla situazione attuale, ci sono dati e statistiche disponibili su che attira più attenzione, spettatori, chi vende più biglietti e cose del genere". Bene, ecco un messaggio in cui il patriarcato nel mondo dello sport si mischia alle logiche del business.