Una notizia scioccante, la velocista giamaicana Veronica Campbell-Brown è risultata positiva a un controllo anti-doping. La notizia fa il giro del mondo perché costei è campionessa del mondo e due volte medaglia d’oro alle olimpiadi. Capisco che si dia la notizia, ma perché definirla uno shock? La Giamaica ha avuto da tanti anni buoni velocisti, come molte isole caraibiche che mandano gli atleti miglioria perfezionarsi negli Stati Uniti, dove risiedono i migliori velocisti al mondo, e per i quali credo che le sostanze dopanti vengano messe anche nei cereali. Non vorrei sbagliare, ma esiste una linea di cereali per futuri campioni, che ha, nell’elenco dei valori nutrizionali e delle vitamine possedute anche creatina, ormone della crescita e qualcosa d’altro. Non è vero che esiste, ma avrebbe sicuramente successo. Comunque la Giamaica all’improvviso domina: cento metri maschili e femminili, duecento metri maschili e femminili, staffette maschili e femminili. Cosa sarà successo?

Ne beccheranno uno ad uno a parte Usain Bolt, finché non esisterà una nuova superstar. Stessa cosa che da un momento all’altro, comincerà anche con gli atleti spagnoli, ma  possiamo attendere, la loro salute forse meno, ma io, e credo voi, sì.

Volevo fare tutto un pippone su salute, cura del sé, affari eccetera eccetera, come avrò fatto altre mille volte, ma poi ha giocato ancora l’Italia, ha vinto, come spesso gli capita quando gioca non in amichevole e Balotelli è stato ancora una volta decisivo. Credo di aver parlato anche di lui in passato, ma non posso esimermi dal ribadire il concetto. Questo è uno dei più forti giocatori della storia del calcio italiano (e di conseguenza mondiale). Nelle nazionale di tutti i tempi troverebbe spazio di sicuro, ma ha un difetto, non il carattere, perché ha un ragazzo di diciotto anni a cui ogni domenica migliaia di persone intonavano questo coro: “se saltelli, muore Balotelli”, che sia ancora in pista e non in una clinica psichiatrica, mi pare tanto, ma il fatto di essere nero come il carbone, e dì non tacere sul suo colore e viverlo con quel senso colpa che sarebbe il minimo per essere di quel colore e in alcuni momenti essere considerato italiano da tanti di noi. Il razzismo che si annida dentro gli italiani è da debellare a partire dai cronisti e giornalisti. Ancora una volta a sottolineare la forza fisica di Mario, ma che c’entra? La scimmia è potente, e anche discretamente ammaestrata? È come dire, eh Ronaldo è veloce. Ma cosa si vuol dire che Balotelli è il fenomeno che è solo perché è potente in quanto negro? A diciotto anni un allenatore come Mancini (ex calciatore che faceva della tecnica la sua qualità migliore) faceva battere a questo ragazzo che era un attaccante, i corner, le punizioni dal limite e anche quelle per crossare in area, nonché i rigori. Compiti questi che di solito hanno giocatori come Pirlo. Insomma è l’ora di farla finta sostenendo che questo giocatore è solo forte fisicamente, è forte, anzi fortissimo punto e basta. E se fosse alto e biondo, non saremmo lì a giudicarne ogni comportamento in campo e fuori dal campo, non ho sentito il commento su quando si è tolto la maglia dopo il gol al Messico, ma posso immaginare qualcosa del tipo: “eh l’esuberanza di chi ha tanta forza è proprio difficile da gestire” che equivale a dire: ammaestrare questi gorilla anche al bon ton è proprio difficile, ma fin che serve ridiamoci su e diamogli una bella banana… pardon una bella pacca sulla spalla.

iltenentespritz