Colombia-Costa d'Avorio, 19 giugno 2014

Siamo molte e molti qui a Rio de Janeiro. Tutti architetti e architette: Mikel e Iñigo dal País Vasco, Rebeca e Pablo dalla Galizia, Andrés e Jimena da Madrid, Victor da Maiorca e una manciata di Marie provenienti da tutta la penisola iberica. Io sono una di quelle e per distinguermi dalle altre – Maria “Manaus”, Maria “Caipirinha”, Maria “Niemeyer” – mi chiamano Maria “Catalã”.

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"Anche solo per sapere a chi si va a stringere la mano"

Attorno ai mondiali brasiliani quest'anno Sport Alla Rovescia ha sperimentato diverse modalità di raccontarli. C'è una sezione del sito “Brasil em Movimento”, che raccoglie i numerosi articoli di approfondimento dal e sul paese carioca, a gennaio è partito l'esperimento di “Brasils”, ossia delle puntate televisive in diretta streaming dagli studi di Sherwood Tv. A fine maggio è uscito il libro “Ladri di Sport”, che dedica numerose pagine su tutto quello che ruota attorno ai grandi eventi sportivi ed infine giovedì scorso in contemporanea con l'inaugurazione dei Mondiali è uscito “Vlado”.

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Romario e Bebeto sono andati d’accordo solo per un mese, quello della Coppa del Mondo di USA1994. Sempre in disaccordo su tutto, anche oggi se si confrontano le loro dichiarazioni di questi giorni si evince una lontananza di posizioni sulla questione Coppa del Mondo.

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Maracanaço 1/5 –  Olavo Cuadros a San Paolo – Mundial 2014

 

Brasile-Croazia, 12 giugno 2014

«Almeno abbiamo un carcere in meno. Ti sembra poco?» erano le ultime parole che Olavo Cuadros aveva rivolto al Babalaò in una notte che avrebbe ricordato come una delle più gelide della sua esistenza.

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Di Ivan Grozny

Il Museo Historico Nacional di Rio de Janeiro è un concentrato di trecento anni di storia del Brasile. C’è di tutto all’interno, salvo non trovare in nessuna sala e in nessun oggetto presente anche un pure vago riferimento alla dittatura. Il ventennio 64 – 84 è come se non fosse esistito.

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Occuparsi di grandi eventi sportivi in maniera critica è quello che facciamo da anni.

Facciamo tante cose in direzione di uno sport a misura d’uomo, di uno sport slegato da quei giochi di potere politici ed economici che tanto non ci piacciono e che in questi anni abbiamo provato a cambiare e criticare, mettendoci la faccia, il corpo e la mente; ignorare i grandi eventi sportivi, forse il più grande evento sportivo del mondo, sarebbe impossibile e controproducente al lavoro fatto in questi anni.

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