Sabato 12 dicembre ad Ancona manifestazione indetta dalla Polisportiva Assata Shakur e dai Centri Sociali delle Marche per chiedere la liberazione di Alessio Abram. Prevista la partecipazione di delegazioni provenienti da diverse parte d’Italia. 

Il 13 novembre Alessio Abram è stato arrestato. Il cavillo giuridico che lo ha portato in carcere è legato a mancate firme in questura – sette casi in tutto nell’arco di quindi anni – in relazione al provvedimento di Daspo emesso nei suoi confronti più di dieci anni fa .

Ma al di là degli aspetti tecnico-giuridici, è evidente che le autorità preposte abbiano colto l’occasione per far pagare ad Alessio il suo costante impegno sociale. Del resto in un Paese dove da sempre imperversano la corruzione e l’impunità dei forti, finire in prigione per un illecito amministrativo (perché di questo stiamo parlando) rende bene l’idea della deriva che l’azione penale ha imboccato in questo paese in senso meramente repressivo e punitivo. Ad Alessio si vuol far pagare la sua scelta di campo.

Una scelta che in questi anni lo ha visto portare, in tutti gli ambiti di vita in cui si è speso, i valori in cui crede: uguaglianza, libertà, solidarietà, comunitarismo. Dal calcio, dove sia nel tifo organizzato che nelle esperienze dal basso, Alessio ha cercato di affermare un punto di vista altro, rispetto alla logica improntata al business. Lo sport visto come condivisione di quei principi che lo hanno portato a dare vita alla Polisportiva Assata Shakur ed al “Mundialito antirazzista”, diventato in questi anni un grande momento di incontro e mescolanza tra le comunità di migranti presenti ad Ancona. E tramite la Polisportiva sono nate altre realtà rilevanti tra le quali, la squadra dilettanti multietnica (attraverso cui sono state vinte decine di battaglie sul tesseramento stranieri nella FGIC), la scuola calcio Ancona Respect con una forte presenza di famiglie migranti che non si sarebbero potute altrimenti permettere di mandare i propri bambini ad imparare a giocare. Ma Alessio è conosciuto anche e soprattutto per la sua militanza nei centri sociali, dove è stato sempre in prima fila nelle principali mobilitazioni e in un lavoro cocciuto e paziente di ricostruzione del tessuto sociale. Lavoro che, per rimare agli anni recenti, lo ha visto protagonista nell’eclatante esperienza di “Casa de Nialtri”, che ha avuto il grande merito di evidenziare come l’emergenza abitativa abbia raggiunto livelli di guardia anche in una città di provincia come Ancona.


Per questi motivi la Polisportiva Assata Shakur e i Centri Sociali delle Marche, hanno deciso di organizzare una manifestazione per sabato 12 dicembre ad Ancona. Una manifestazione alla quale parteciperanno anche i tanti soggetti, palestre popolari, associazioni, centri sociali che da tutta Italia in queste settimane hanno manifestato ad Alessio la loro solidarietà.


La mobilitazione cadrà, non a caso, nel giorno del quarantaseiesimo anniversario della strage a Piazza Fontana, episodio che diede il via a quella “strategia della tensione” che costerà la vita a centinaia di persone innocenti, immolati sull’altare di quel potere massonico-fascista che purtroppo ancora oggi è nel DNA della società italiana.

Esserci significherà anche questo, iniziare a mobilitarsi contro quel potere che detiene le leve economico-politiche dei questo paese, e che si dirama anche nelle scelte giudiziarie ormai arbitrariamente volte solo a reprimere il dissenso in barba ad ogni supposta “certezza del diritto”.


Contro la paura, per Alessio libero, subito!

Polisportiva Assata Shakur – Centri Sociali delle Marche – Ancona Respect