Si è svolto 8, 9 e 10 Agosto 2014 a Palencia, il primo incontro del”fútbol popular”(‘I Encuentro del Fútbol Popular‘), di cui sono state protagoniste le delegazioni delle otto squadre di calcio popolare presenti in Spagna. 

Abbiamo parlato di questo incontro con Victor Gomez Muniz, direttore della testata spagnola “Wanderers, el futbol del pueblo”, giornale di contro – informazione sportvia che ha seguito l’evento del primo incontro di calcio popolare. Alla fine dell’intervista segue in lingua italiana il manifesto a firma delle squadre di calcio popolare, frutto dell’incontro di Palencia. 

L’ 8, il 9 ed il 10 di agosto, a Palencia,  città del centro della Spagna situata in Castiglia, si è tenuto il primo incontro di calcio popolare tra alcune delle squadre nate dal basso e che si oppongono al calcio moderno. Da dove nasce l’esigenza di questo incontro? Cosa si è fatto in queste tre giornate?  

"L’Incontro di Calcio Popolare a Palencia nasce da una propria esigenza dei club e dalla situazione  critica del calcio spagnolo. Sono molte le squadre che hanno fatto fallire un sistema económico del calcio nel quale appunto le squadre sono imprese mentre il paese ha visto fallire squadre stóriche come UD Salamanca, CD Ourense o CF Palencia. I tifosi si sono mossi e sono nate diverse squadre, alcune come contestazione alle squadre delle proprie città guidate da mercenari e mafiosi, o alcune risorte dalle ceneri di queste squadre fallite. Da qualche anno queste squadre lottano nelle proprie città contro questo calcio moderno guidato dal business e dalle tv, ripartendo dal basso del mondo calcistico, ma con una forza incredibile, divenendo un chiaro esempio per tutto il paese.

Allora -come disse Gramsci- c’era bisogno di tre cose: agitarsi, organizarsi e istruirsi, e l’Incontro nasce per fare queste tre cose. Ogni club si era già agitato contro questo calcio rubato ai tifosi, questo calcio moderno, ma c’era bisogno di organizzarsi tra tutte le squadre del paese, fare un fronte unito per mostrare il disagio contro il business del calcio e per mostrare le diverse realtà nate negli ultimi anni in diverse città. Allora fu il Club Deportivo Palencia a fare un passo in avanti e riuscendo a riunire a Palencia quasi tutte le squadre di calcio popolare in un fine settimana per consocersi fra tutti, ogni club ha mostrato le sue esperienze, e così vedere come hanno fatto ogniuno e imparare le diverse forme di gestione di una squadra di calcio, dalla prima squadre alle giovanile, alla gradinata ed agli uffici.

A Palencia sono stati presenti: Supporters Direct Europe, Fasfe (Federación de Accionistas y socios del fútbol español) , Club de Accionariado Popular Ciudad de MurciaU.C. CearesXerez Deportivo F.C.Unionistas de Salamanca C.F.Club Deportivo PalenciaAtlético Club De SociosSociedad Deportiva Logroñés e altre organizzazioni come Unión Burgalesista, Eskozia la Brava (SD Eibar) e i mezzi alternativi di comunicazione; Wanderers, el fútbol del pueblo e La Banda Izquierda.

I temi che sono stati affrontati dai differenti club sono stati:

- “De las gradas a la gestión” Da la gradinata alla gestione (Xerez Deportivo y Atlético Club de Socios)

- “El fútbol y su entorno social” Il calcio e il suo intorno sociale (UC Ceares y CD Palencia)

- “Organización y participación en los clubes de fútbol” Organizzazione e partecipazione nei club di calcio (CAP Ciudad de Murcia y Unionistas de Salamanca CF)

E alla fine si è conclusso l’Incontro creando insieme un manifesto per iniziare una lotta comune in tutta la Spagna che si è tradotto a molte lingue".

Pensi che ci saranno altri incontri come quello tenuto a Palencia? Quali sono oggi le potenzialità delle squadre di calcio popolare, in un calcio dominato dal bussines, dal profitto di società e televisioni, ed a volte ferito dall’idiozia razzista e fascista di qualche tifoso ? Quali sono i maggiori ostacoli che le squadre di calcio popolare si trovano ad affrontare attualmente?

"Ovviamente ci saranno, già nel incontro si è parlato della possibilità di fare un’altro nel corso di questa stagione, ora forse in un posto piu al centro della penisola e cosi più accesibile a tutti e con la possibilità di garantire il viaggio a un numero piu grande di persone.

Penso che sono tanti gli aspetti positivi del calcio popolare. Forse il più importante sia la “governanza”, la gestione della propria squadre da parte dei suoi tifosi, la passione vera  la presenza di gente che vuole col cuore  che la propria squadra andrà avanti meglio rispetto a chi va avanti solo per i soldi e per il guadagno dei soldi. Una persona che lavora con passione porta avanti meglio un progetto. Il gruppo umano di lavoro in queste squadre è importantissimo perche tutti cercano un obiettivo comune: la squadra.

L’attacamento alla maglia è l’altra potenzialità del calcio popolare, un’attacamento che nasce dal basso, lontano dalle tv e dal business, la gente vuole la sua squadra perchè la sente propria.

Un elemento fondamentale è la realtà dei bilanci economici, in questi club si sà quanto si può spendere e quanto si guadagna, c’e un equilibrio e non c’e bisogno di nessun imprenditore fuori dal mondo del calcio per portare avanti la squadra.

Per quanto riguarda al lavoro fuori dal campo di gioco, c’e un vero attacamento della squadra con la propria gente, non solo in un modo sportivo, ma anche sociale, la squadra non è estranea ai problemi della sua gente, aiuta a fare una società migliore nei suoi quartieri, nelle sue città.

E come ultimo elemento, ma non per questo meno importante, la trasmissione di valore come l’antirrazzismo, la sportività, la nobiltà e la passione.

Ora, parlando di ostacoli, ce ne sono tanti. Il primo in questo paese è la “Ley del deporte” per la quale per giocare a livello professionistico devi essere “Sociedad Anónima Deportiva” cioè, una ditta. Le squadre di calcio, i clubs, sono obbligati a trasformarsi in una ditta con azioni e normalmente guidate da uno solo imprenditore o da un presidente che a un numero importante di queste azioni e che porta avanti la squadra come si fosse un negozio, senza più dare conto al tifoso.

La seconda parte sono i fondi, i soldi delle piccole squadre che non possono afrontare i costosissimi pagamenti che deve fare per allenarsi, lo stadio, gli indumenti, ecc.

L’altro elemento che ostacola la vita di queste squadra e la sua possibile crescita è il desinterese della gente per il vero calcio, per il calcio proprio della sua città e della gente vicina a loro. Gente che preferisce guardare il Real o il Barcellona nella TV invece di tifare la sua città e sostenere questi proietti di calcio popolare.

E per ultimo, la politica, non solo la politica leggislativa del paese ma anche la politica locale, sempre vicina al business, ai ricchi, agli imprenditori che cercano di guadagnare il massimo possibile in questo mondo del calcio . La non cessione di impianti sportivi per la esperienza calcistica, gli ostacoli alla creazione di queste società formate dai tifosi, e di tutta una serie di impedimenti svolti contro le squadre e la gente che vuole lavorare per la sua propria città per molti motivi ed interessi estranei allo sport".  

 “Wanderers, el fútbol del pueblo”, uno spazio di contro – informazione sul calcio popolare sul web, creato da appassionati di calcio spagnoli. Quando nasce l’idea della creazione di questo spazio? Che tipo di notizie ed approfondimenti vengono pubblicati? Qual è l’obiettivo di questo spazio di contro – informazione? 

"L’idea è nata due anni fa in programma radiofónico di calcio internazionale che gestivano dei ragazzi universitari, ed un giorno abbiamo deciso di fare un programma solo sul calcio popolare. Si intervistò a rapresentanti dello FC United of Manchester, del magazine STAND against modern football, e di vari club spagnoli come CD Palencia, UC Ceares e CAP Ciudad de Murcia. C’e stata una trasmissione dove si parló della “Ley del deporte”, della nascita di queste “Sociedades Anónimas Deportivas”, la gestione del calcio dei tifosi, ecc.

Il programma fu un esito e tre tra noi ragazzi abbiamo deciso che il mondo del calcio popolare aveva bisogno di un spazio di informazione e di cultura calcistica, che la gente necesitava sapere che esistevano queste squadre, necesitava che qualcuno raccontasse tutto il male del calcio business, e uno spazio dove sprimere la nostra opinione sul calcio moderno. Allora noi abbiamo deciso di lavorare per creare quello spazio di “contro-informazione” necessario che non esisteva in Spagna.

Il nome pensiamo definisce benissimo il sentimento di questo progetto. Wanderers in inglese significa vagabondi e alla fine è quel che siamo noi, un mezzo diverso di comunizione fuori del mondo dei mas media, delle TV e dei grandi giornali che non fanno vedere altro che un 1% di quello che è il calcio. E pure ha il suo senso storico perche il Wanderers FC fu la prima squadra a vincere un torneo di calcio, il più antico del mondo: la FA Cup, ben 5 volte lo vinse. E ha un elemento formidabile che si identifica proprio con questo mondo di lotta contra il calcio moderno, mai accettò di essere un club profesionistico, al momento della creazione della Football Association loro rimasero in un calcio amateur.

Nel nostro spazio si mettono a disposizione della gente che ci segue tre vie di informazione: la radio, i social network e il web. Presto inizieranno anche i lavori del magazine stampato come i vecchi volantini da stadio che c’erano una volta. La persona interessata può trovare di tutto dai risultati e le classifiche delle squadre popolari spagnole, italiane, inglesi e di altri paesi anche da fuori l’Europa a interviste a differenti club, scrittori, registri, ecc. che ci aiutano a capire ogni realtà e ogni storia di questo mondo del calcio popolare.  

È un posto dove trovare l’informazione delle attività contro il calcio moderno, la attualità di tutte le associazioni che lottano per i suoi club, delle squadre costituite dai tifosi e delle tifoserie che lottano contro il business. Diamo una mano a tutti quelli che vogliono o bisognano un posto per sprimere la propria lotta e la propria opinione". 

 

Gli obiettivi del progetto “Wanderers, el fútbol del pueblo” sono quindi chiari:

-        Mostrare tutta quella informazione che i media non fanno vedere, le lotte, le proteste, l’iniziative dei tifosi che unicamente lottano per ritornare al vero calcio lontano dal business. Tutte le notizie che i giornale e le TV ocultano per mostrare l’altra faccia del calcio: fallimenti, squadre sommerse nei debitti, mafiosi che rubano e danno la colpa al calcio, la speculazione immobiliaria con i terreni degli stadi, ecc.

-        Aggiornare ogni settimana dei successi sportivi di tutte le squadre popolari possibili: risultati, classífiche, notizie, iniziative.

-        Mantenere e diffondere la cultura calcistica: il calcio non sono solo i 90 minuti della partita, c’e un mondo dietro che la gente non conosce, tutte le iniziative sociali dei club. Mostrare i libri, le novelle, i film, le opere d’arte che trovano nel calcio l’ispirazione .

-        Lo studio stórico del calcio. Il calcio rappresenta un elemento importante nella cultura dal XIX secola ai nostri giorni, e questa storia non deve essere dimenticata, per quello sempre nel programma radiofonico si parla di qualche storia contemporanea che ha a che fare con il calcio. Chi non ricorda le sue radici, dimentica da dove viene.

*Víctor Gómez Muñiz è il direttore  de “Wanderers, el futbol del pueblo”
www.wanderersfutbol.com