Lo scorso sabato 8 novembre, si è svolta nel quartiere di San Lorenzo, a Roma, in particolare presso il Nuovo Cinema Palazzo, la presentazione pubblica delle squadre femminili di calcio e basket dell’Atletico San Lorenzo, che quest’anno parteciperanno ai rispettivi campionati CSI. Di seguito l’intervista ad Alessandra Carenza,  dirigente della squadra di calcio femminile ed insegnante ed attivista della palestra popolare di San Lorenzo.

 

Lo scorso sabato 8 novembre, presso il Nuovo Cinema Palazzo, nel quartiere di San Lorenzo a Roma, sono state presentate le squadre femminili di calcio e basket dell’Atletico San Lorenzo. Quando nasce l’idea di costituire una squadra di calcio al femminile? In quali tornei giocherà questa squadra? Chi sono le ragazze che parteciperanno a questa nuova avventura?

Durante la scorsa stagione sportiva (2013-2014) e’ nata la societa’ sportiva Atletico San Lorenzo, con l’iscrizione alla FIGC della prima squadra di calcio maschile alla terza categoria. Con l’occasione, avendo “guadagnato” degli spazi per allenarsi ai Cavalieri di Colombo, alcune ragazze di San Lorenzo, capitanate dall’ex giocatrice di calcio femminile (serie A) e allenatrice Roberta Proietti, sanlorenzina con la passione del calcio, hanno cominciato a giocare. Si trovavano in cinque sei, al massimo otto ragazze. Quest’anno, dopo una campagna di promozione dell’attivita’ nel quartiere e all’Universita’, nel giro di un mese si sono presentate piu’ di 20 ragazze, tutte giovani tra i 20 e i 25 anni. Molte universitarie, gia’ giocatrici in altre realta’ sportive di tutto il territorio nazionale e internazionale. Militano nella rosa, argentine, spagnole, montenegrine e italiane provenienti da Verona, Milano, Caserta e, ovviamente, romane di San Lorenzo e non. La capitana Pamela Giaccheri e’ nata e cresciuta in questo quartiere e guida con passione e orgoglio tutte le altre. Si e’ deciso, a inizio stagione di iscrivere le ragazze a un campionato cittadino di calcio a cinque e valutando le varie possibilita’ si e’ ritenuto che il campionato open del CSI fosse la soluzione migliore per questa stagione. Il fatto, pero’, che le ragazze sono tante e appassionate ci fa sperare di poter partecipare, tra qualche anno, a un campionato di calcio a undici della FIGC. Questo anche perche’ tra i bambini, numerosissimi anche loro, ci sono delle bambine che giocano e che crescendo saranno facilmente reclutabili tra le file dell’atletico femminile.

Come si è svolta la presentazione sabato 8 novembre?

La presentazione della squadra al cinema palazzo e’ stata una festa molto bella, sentita e partecipata. Le ragazze del calcio, assieme a quelle del basket femminile, hanno preparato striscioni, cori, poesie sulle giocatrici e un abbondante aperitivo per raccogliere consensi e qualche soldo, visto che tutto l’atletico si autofinanzia con iniziative, tesseramenti e sottoscrizioni. La serata ha visto tutte e due le squadre in divisa sociale fare un giro per il quartiere, con tanto di palloni e dimostrazione in piazza dell’immacolata. Al Cinema, poi sono stati offerti calzoni ripieni e panzerotti fatti in casa come aperitivo al quale e’ seguita una fantastica presentazione di tutte le giocatrici, una per una, sul palco del cinema teatro, iniziata con un giovanissimo sostenitore e giocatore, che ha cantato una delle canzoni dedicate all’Atletico. Le ragazze hanno promesso grande impegno per vincere il campionato.


Pensi che ci siano problemi di sessimo nel mondo dello sport e del calcio in Italia? Quali sono le tue considerazioni sull’argomento dello sport al femminile in Italia? Cosa si dovrebbe fare per trovare possibili soluzioni alle questioni che si pongono davanti?

In uno sport considerato in Italia regno maschile con tutti i suoi riti e simboli, il sessismo ancora e’ duro a morire. Spesso si sentono ancora genitori che non fanno giocare bambine a pallone perche’ lo considerano sport da maschi. Questa e’ una cosa legata molto alla nostra cultura, perche’ ad esempio, negli Stati Uniti e’ vero l’esatto contrario. Cioe’ il soccer e’ sport piu’ adatto alle donne mentre il football americano e’ il vero sport da uomini. Si pensi che nelle prime edizioni mondiali di calcio femminile la nazionale italiana si qualificava tra le prime, finendo poi sempre piu’ indietro nella classifica mondiale.

Secondo me alcune discipline hanno piu’ problemi rispetto ad altre, soprattutto negli sport di squadra, sia per problemi culturali, che per motivi tecnico sportivi. Ad esempio si puo’ vedere come la pallavolo che prevede che il campo di gioco sia adattato alle caratteristiche femminili con l’abbassamento della rete, sia seguito e abbia riconoscimenti al pari a quello maschile, mentre il calcio soprattutto, ma anche il basket, sia sicuramente meno spettacolare. Nella mia esperienza di giocatrice di calcio a undici, ho riscontrato parecchie difficolta’ nell’adattarmi a campi grandi, porte gigantesche e palloni pesanti.  Anche le mie compagne, nonostante caratteristiche tecniche e abilita’ pari a quelle maschili, spesso non riuscivano a realizzare un gioco ad alto livello per la dimensione dei campi poco adatta alle caratteristiche fisiche femminili.

Noi all’atletico cerchiamo innanzitutto di accogliere bambine e ragazze mettendole a proprio agio e insegnando loro a giocare al massimo delle loro possibilita’. Un’altra cosa fondamentale e far sentire il calore del tifo alla pari della squadra maschile, se non di piu’. Durante la prima partita in casa dell’atletico femminile gli ultra’ hanno intonato cori e preparato canzoni specifiche per la squadra femminile: “le donne in rossoblu,il calcio lo giochi tu,odiamo sessismo e omofobia,rompiamo tutti i tabù”.

Qual è il significato ed il valore di praticare dello sport popolare in un quartiere come quello di San Lorenzo a Roma? Quali sono i maggiori problemi del quartiere? Quali sono le attività di chi organizza forme di sport popolare che riescono ad incidere maggiormente all’interno di questa area della città?

Lo sport popolare a San Lorenzo nasce piu’ di quindici anni fa con la palestra popolare san lorenzo, che vanta oggi centinaia di allievi e allieve in varie discipline. Bambini (dai tre anni), ragazzi e ragazze universitari e adulti fino agli ottant’anni, che indistintamente approfittano di un’offerta di qualita’ al di la’ delle capacita’ e dei risultati. Lo sport per tutt* e quello che, per noi, va aldila’ dei risultati, senza disdegnare la partecipazione a campionati ufficiali delle varie federazioni. L’atletico San Lorenzo ha completato l’offerta inserendo i giochi di squadra fondamentali per la socialita’ e l’aggregazione.

Lo sport gratuito e a prezzi popolari permette l’integrazione di fasce sociali disagiate col resto del quartiere e quindi garantisce quella che si puo’ chiamare una pace sociale, dovuta all’amicizia e alla condivisione delle “battaglie sportive”, riportabili alla battaglie sociali del quartiere.

San Lorenzo e’ un quartiere popolare con problematiche ultimamente legate alla movida notturna, con spaccio selvaggio conseguente a questa. Un’altra problematica e’ quella della cementificazione che diminuisce ancora di piu’ i gia’ pochi spazi verdi a disposizione dei cittadini.

Le attivita’ che incidono di piu’ per noi che organizziamo sport popolare sono quelle con le scuole, i bambini e il coinvolgimento della popolazione nel seguire le vicissitudini delle squadre.