Manifestazioni in almeno tredici capitali del Brasile contro il grande evento che sta sconvolgendo il Paese

 

Il percorso di mobilitazione contro la Coppa del Mondo è iniziato. I movimenti sociali, protagonisti dei tumulti contro i grandi eventi e le varie speculazioni, hanno manifestato in diverse città con dati numerici differenti.

Le basi rivendicative comuni iniziano a far emergere tutte le contraddizioni che sono evidenti da tempo, e lo saranno sempre di più di qui a giugno rispetto ai Mondiali: a partire dai 33 miliardi di reais investiti per l'evento- in un Paese dove le disuguaglianze sociali sono altissime a causa dell'iniqua distribuzione della ricchezza- fino alla gratificazione dei quartieri vicino alla stadio del Maracanà e gli sgomberi forzati.

Sabato 25 ha così iniziato a diffondersi per il Paese il “Nao vai ter copa”, la piattaforma che sta cercando di creare radicamento nei territori per arrivare a giungo con un vero e proprio assedio al grande evento.

Per i movimenti brasiliani, infatti, sarà davvero un Mondiale mai visto: il loro obiettivo è distruggere l'incanto della spettacolarizzazione capitalista, fatta solo di momenti ludici e turistici, per far vedere la mancanza di democrazia e la repressione poliziesca dello Stato brasiliano.

In diverse città come Fortaleza, Belo Horizonte, Brasilia, Curitiba e Natal alcune centinaia di manifestanti hanno fatto sit-in, cortei, sanzionamenti delle banche e presidi.

A Rio de Janeiro sede della finale di Coppa del Mondo, centinaia di manifestanti hanno marciato pacificamente lungo la 'passeggiata' sulla spiaggia di Copacabana, chiedendo maggiori investimenti nell'istruzione e nelle infrastrutture per la sanità.

Il corteo più grande e organizzato sembra essere stato quello di Sao Paulo, dove all'incirca 2000 persone si sono concentrare in una delle arterie più centrali della metropoli, Avenida Paulista.

“Se nao vai tiver direitos nao vai ter Copa” ("Se non ci sono diritti, non ci sarà la Coppa del Mondo") è stata la parola d'ordine del corteo che, come i movimenti italiani di questo autunno, vuole ribadire l'importanza prioritaria della salute, del diritto alla casa e dell'istruzione sulle speculazioni economiche.

Durante il tragitto, il corteo è stato bloccato dai reparti Choque, autori delle varie violenze contro i manifestanti di queste ultime stagioni; ne sono seguiti scontri con lo spezzone dei black bloc, lancio di lacrimogeni e bombe stordenti, inseguimenti. I manifestanti, per proteggersi dalle cariche, hanno innalzato barricate infuocate in mezzo all'Avenida fino a tarda notte.

Un episodio che indica chiaramente l'atteggiamento delle forze di polizia nei confronti del dissenso, è accaduto nella hall di un hotel. Mentre i reparti caricavano, più di un centinaio di partecipanti al corteo si sono rifugiati nell'hotel in Avenida Paulista. Alcuni reparti hanno circondato l'hotel, senza permettere di farli uscire, iniziando ad identificare tutti i presenti e procedendo anche all'arresto in alcuni casi.

La risposta autoritaria a Sao Paulo è indice del grado di tensione che hanno i governi locali e nazionali rispetto ad una nuova ondata di mobilitazioni contro la Coppa del Mondo.

Sicuramente, nel prossimo periodo, più ci si avvicinerà a giugno, più saranno i nuovi appuntamenti di piazza e manifestazioni in Brasile.

Stay tuned!

Segnalazioni per approfondire:

Guarda il ciclo di trasmissioni Brasils, produzione a cura di Sherwood e Sport alla rovescia