Bersani e la Bindi

Dopo Asterix, un altro grande personaggio della fantasia “anti-imperatore” se ne va alle Olimpiadi.

Sto parlando di Bersani, personaggio buffo che in pochi conoscono, se non per alcune comiche imitazioni che gli sono state fatte negli anni passati. Adesso però, con Londra 2012, ha deciso di farsi sentire e di rendere la sua avventura più epica di quella del piccolo gallo. Bersani ha dichiarato che come pd verrà presa una posizione chiara per i diritti delle coppie omosessuali, il che vuol dire, che per uno del pd, è come fare tre maratone di fila, di cui una a salto triplo, una sollevando pesi e una con gli sci che seppure siano olimpiadi estive va bene lo stesso. A questo punto gli vogliamo fare un piacere, perché dopo questa dichiarazione si è chiuso in casa staccando tutti i telefoni e incominciando la preparazione olimpica, presto incontrerà Rosy Bindi in un ring ricavato in quella che fu via delle Botteghe Oscure. Il piacere consiste nel distrarre le persone raccontando la vicenda della schermidora sudcoreana che non accettando il verdetto dei giudici è rimasta in pedana per un’ora prima di andarsene. Il gesto non sarà ricordato come uno dei più sportivi della storia delle Olimpiadi, ma dopo le accuse alle quali siamo arrivati, gli Usa hanno accusato la Cina di doping genetico su una povera ragazzina sedicenne, ridanno ai giochi una dimensione più umana. Quella dimensione che tanto piace al nostro eroe buffo che rinchiuso nella sua cameretta, cercherà di alleviare il dolore delle dieci scudisciate rifilategli da Benedetto XVI mangiando salamelle avanzate dai vari festival dell’Unità, pardon feste del pd.

 

 

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