“WE WANT TO PLAY- REFUGEES WELCOME”

Domenica 21 Giugno 2015

Giornata dedicata al diritto alla cittadinanza sportiva all'interno dello Sherwood Festival

 

Come polisportive antirazziste facenti parte di Sport alla rovescia, abbiamo da sempre cercato di conquistare diritti di cittadinanza e abbattere le barriere discriminatorie attraverso lo sport, perchè è il luogo dell’incontro fra culture differenti, capace di cancellare le linee di confine e non di ergere muri a loro difesa.

La legislazione delle federazioni e i vertici dello sport italiano purtroppo riflettono ed applicano nei regolamenti una visione arretrata e discriminatoria della società nei confronti dei migranti, delle minoranze etniche, delle donne e degli orientamenti sessuali non eterosessuali.

Se qualcosa lentamente sta cambiando, se il regolamento della Figc sui tesseramenti dei migranti e se il Parlamento sta per approvare la legge sullo “ius soli sportivo” per i loro figli, è merito di campagne come “Gioco Anch'io”; delle numerose iniziative e dibattiti organizzati in questi anni e del lavoro quotidiano che viene svolto dal mondo dell'associazionismo sportivo di base.

Siccome riteniamo che la pratica di uno sport senza discriminazioni possa dare il proprio contributo alla creazione di città più accoglienti ed aperte, stiamo organizzando nella giornata di domenica 21 giugno 2015 all'interno dello Sherwood Festival la giornata “We want to play-Refugees Welcome”.

 

Ci piacerebbe organizzare un torneo di calcio a 5 non competitivo con la presenza di squadre composte da rifugiati, migranti, polisportive antirazziste, dove a vincere siano l'accoglienza e i diritti.

In questo periodo nelle nostre città c'è bisogno di costruire anticorpi al virus della xenofobia e del razzismo, agitato da chi vuole farci credere che il nemico è rappresentato da persone che rischiano la morte per scappare da guerre, miseria o crisi climatiche.

 

Abbiamo deciso di disputare il torneo nel “Rojava Playground”, il campo all'interno dello Sherwood, che fa riferimento al progetto di costruzione di 6 aree ludico-sportive all'aperto per i giovani curdi di Kobane, rifugiatosi a Suruc, cittadina sul confine turco-siriano. E' un modo per sottolineare come l'apertura di canali umanitari, in Medio Oriente come nel Mediterraneo, sia necessario per garantire il diritto ad un'esistenza dignitosa per tutti e tutte.

 

Polisportiva San Precario Padova, Polisportiva Independiente Vicenza, Polisportiva Sans Papier Schio, Crabs Venezia, Polisportiva Clandestina Trento, Palestra Popolare Rivolta Marghera, Palestra Popolare Hurricane Treviso