La nostra idea di sport la ripetiamo in varie occasioni e la pratichiamo quotidianamente, in questa concezione la competitività coincide con la passione che anima tanto il nostro progetto, quanto il gioco in sé. E quando scendiamo in campo, proprio perché di gioco si tratta e perché siamo convinti che un'altra idea di intendere e praticare lo sport sia possibile, crediamo che la competizione non debba superare quel limite oltre il quale si vuole ottenere la vittoria a tutti i costi. A maggior ragione se come nella vicenda che ci accingiamo a narrarvi, per degli interminabili dieci o forse quindici minuti, si è temuto per una vita, per fortuna il pericolo è subito rientrato, ma abbiamo sentito che il limite della competizione era stato superato e il gioco era per noi finito. 

 

Ma procediamo con ordine, partendo dalle 9 di sera del 2 dicembre scorso, quando al campo di Castelfidardo il fischio dell’arbitro dà il via alla semifinale di Coppa Marche di 3^ categoria della provincia di Ancona. È la partita di ritorno tra l’A.S. Castelfidardo e la nostra Konlassata, che all'andata di due settimane prima ha perso in casa per 1-3, ma è decisa e pronta a giocarsela per raggiungere la finale. Saltiamo subito all’85’: a cinque minuti dalla fine più recupero, siamo in vantaggio numerico, 11 contro 10 e conduciamo la gara con il risultato di 0-1, quando un giocatore della squadra di casa si accascia a terra. In pochissimo tempo ci si accorge della gravità della situazione e interviene prontamente il nostro giocatore Salazar, infermiere, che presta il primo soccorso fino all’arrivo tempestivo dell’ambulanza. Principio di arresto cardiaco diranno i medici e Aldo Cani, il giocatore albanese, sarà ricoverato in ospedale per accertamenti. Una volta uscita l’ambulanza dal campo, l’arbitro come suo dovere è pronto a far ripartire il gioco, con in campo 9 giocatori della squadra di casa che aveva terminato i cambi e un loro compagno dentro l’ambulanza ferma appena fuori della recinzione del campo e che ancora non può fornire notizie certe. Allora il nostro capitano Santiago, dopo un cenno d’intesa con la squadra, riferisce all’arbitro che per noi la partita può terminare con questo risultato, che non ci porta in finale. Ce la siamo giocata, ma appunto, il gioco è finito.

Nei giorni successivi lanciamo in rete un appello, affinché in ogni impianto sportivo siano presenti un defibrillatore e una persona che sappia usarlo. Intanto una delegazione della polisportiva Assata Shakur si reca a far visita ad Aldo all’ospedale, portandogli in regalo a nome della squadra, la nostra maglia dell’allenamento, con su scritto “Respect”. 

Pochi giorni dopo la Federazione con un comunicato dispone la ripetizione dell’intera gara. Di risposta la Konlassata con un gesto di coerenza di cui non ci interessa il vanto fine a se stesso, chiede che il risultato sia omologato e di conseguenza il Castelfidardo acceda alla finale di Coppa Marche; preso atto delle intenzioni della società, la federazione infine annulla la semifinale. Le due società decidono comunque di sfidarsi mercoledì 17 dicembre, giorno in cui si sarebbe svolta la ripetizione dell’incontro, ma scelgono di portare in campo la sana competizione in un’amichevole, quella che un quotidiano locale online ha battezzato “l’amichevole del fair play”. L'atmosfera non è infatti quella delle solite amichevoli disputate come allenamenti, come dimostra la tifoseria dell'Assata, accogliendo le squadre con una torciata. 

E dopo avervi raccontato quella che riteniamo essere una vicenda di competitività sportiva mossa dalla passione per il gioco, non ci pare poi così importante riferirvi anche il risultato della partita disputata in campo, ma crediamo che molto più rilevante sia dire com’è realmente andata a finire... L’A.S. Castelfidardo che ci ha ospitati, al termine dell'amichevole ci offre il terzo tempo, pratica che portiamo avanti in campionato da quando abbiamo una squadra di calcio e che seppur sempre ben accolta dalle squadre avversarie, mai ci era capitato di vederci offrire. Tra una pizzetta e un brindisi, Aldo ci informa che dopo un breve periodo di riposo, potrà tornare in campo, probabilmente tornerà ad allenarsi già a gennaio. Non poteva finire meglio di così!

Polisportiva antirazzista Assata Shakur Ancona 2001