In 14 anni abbiamo incontrato e visto passare tanta gente, ognuno ha dato il suo contributo e ha fatto sì che questa polisportiva crescesse di anno in anno, nella lotta contro il razzismo, per uno sport diverso, che sia dal basso e al tempo stesso competivo.
Siamo passati da avere la prima squadra di cricket nelle Marche, ad avere un giocatore nella nazionale under 15, vincitrice dei campionati europei, siamo passati dai corsi di difesa personale al centro sociale, al freddo e senza acqua, a quelli organizzati al palazzetto dello sport di Ancona. Il mondialito antirazzista giunto nel 2014 alla sua XIII edizione, iniziò con 4 squadre e oggi ne conta 24, con migliaia e migliaia di spettatori a ogni edizione. Abbiamo ora i corsi di muay thai e siamo passati dalla squadra di calcio a 7, vincitrice nel 2010 del campionato di serie B della sportware, a quella di calcio a 11 che giunta al suo quarto anno di campionato, lotta oggi per un posto nei play off di 3^ cat. Per ultimo, ma non perché meno importante, ricordiamo che due anni fa assieme a Sosteniamolancona, abbiamo dato vita alla scuola calcio Ancona Respect, che oggi conta più di 40 bambini iscritti.
Inoltre abbiamo contribuito in maniera determinante, insieme a Sport alla Rovescia, alla vittoria di un'importante battaglia che abbiamo chiamato Gioco anch'io, riguardante i tesseramenti dei giocatori stranieri, oggi equiparati a quelli italiani e ora abbiamo lanciato un'ulteriore scommessa, Gioco anch'io 2.0, che riguarda i tesseramenti dei ragazzini stranieri e di quelli nati in Italia da genitori stranieri, di cui chiediamo il riconoscimento della cittadinanza almeno nello sport.
In 14 anni abbiamo percorso tanta strada, siamo stati la terza Polisportiva popolare in Italia per ordine di età, dopo quella di Roma e quella di Cosenza, che sta festeggiando in questi mesi i suoi 15 anni e a cui noi tra l'altro dobbiamo davvero tanto.
AUGURI ASSATA SHAKUR,
auguri a tutte le ragazze e i ragazzi che ne hanno fatto parte in questi anni, auguri a tutte le nostre attività e a tutte le nostre battaglie, auguri a tutte le nostre iniziative e
FINO ALLA FINE FORZA L'ASSATA!
LA GENTE COME NOI NON MOLLA MAI!!!
La festa dei 14 anni
Dal campo sportivo, alla musica, passando per un'interessante discussione
7/2/2015 campo sportivo don Orione di Candia
KONLASSATA ANCONA – OSIMO FIVE 3 -2
3′ pt Spina, 25′ st Bucur (R), 39′ st Bucur (R)
KONLASSATA ANCONA: Calò, Soliz, Coman D., Anaya, Grelloni, Guimfack, Spina, Stoian, Bucur (C), Santiago, Ziolek. In panchina: Ritelli, Lopez, Luchian, Palombi, Gjoni, Rumori, Coman M.
OSIMO FIVE: Fiorani, Mazzieri, Rossetti, Fabrizi, Severini, Scarponi, Santucci, Guerrini, Persiani, Cela. In panchina: Donati, Kapxhiu, Muca, Marseglia, Bellucci, Bajrami, Tuzzi.
Le squadre entrano in campo e quasi non credono ai loro occhi, una coreografia speciale per i 14 anni che ricopre l’intera gradinata del don Orione, una cosa mai vista in queste categorie, ma il nostro è un pubblico strepitoso, tra l’altro tanta gente sugli spalti e un ospite d’onore, lo zio di Ciro Esposito, Vincenzo Esposito, che abbiamo invitato ad Ancona a presentare il suo libro “Ciro Esposito, ragazzo di Scampia”, nel giorno dei festeggiamenti per i 14 anni della nostra polisportiva.
PRIMO TEMPO (1-1) Conosciamo i nostri avversari e sappiamo che per loro vincere questa partita significherebbe il primo posto. Al 3′ su una bella azione di Santiago, cross al centro, arriva Spina, che mette dentro e festeggia sotto il settore l’1-0. Al 10′ bel tiro di Bucur, di poco fuori. Al 12′ angolo per gli ospiti. Al 13′ tiro pericoloso di Santiago, parato dal portiere. Al 15′ va fuori una punizione di Santiago. Al 20′ angolo per l’Osimo, il tiro forte da fuori area colpisce il palo interno. Al 23′ altro angolo per l’Osimo, questa volta il tiro è alto. Al 30′ occasione per l’Osimo, grande Calò che salva con i piedi. Al 35′ punizione per gli ospiti deviata in angolo. Al 40′ contropiede dell’Assata, Spina per Ziolek, per Santiago, il tiro è alto. Al 43′ occasionissima, Santiago per Spina, bel cross per Bucur che tira alto da buona posizione, bella azione. Al 45′ un tiro dalla distanza dell’Osimo si insacca per l’1-1.
SECONDO TEMPO (3-2) già al 1′ un angolo per l’Assata, niente di fatto. Al 2′ gli ospiti passano in vantaggio, un tiro cross calcolato male dal portiere sbatte sul palo e va dentro, 1-2. Al 3′ tiro di Spina, fuori di poco. Al 25′ rigore netto per i padroni di casa, va Bucur e segna, 2-2 e Osimo in 10. Al 35′ bella punizione di Bucur deviata in angolo, poi ancora al tiro Bucur in rovesciata, para il portiere. Al 39′ Gjoni viene atterrato ancora una volta in area, ancora Bucur dal dischetto e segna il goal del 3-2. Pochi minuti di sofferenza interminabili, gli ospiti in 9 vanno per due volte vicino al pareggio, ma dopo 5 minuti arriva il triplice fischio, è finita la partita, ma non la festa per i nostri 14 anni, che continua con il consueto terzo tempo, stavolta allestito non al campo, ma al csa Asilo Politico, dove prima delle danze, Vincenzo Esposito presenta il suo libro “Ciro Esposito, ragazzo di Scampia”.
Molto partecipata e interessante la presentazione del libro "Ciro Esposito, ragazzo di Scampia", curato da Vincenzo Esposito, zio dell'ultras napoletano ucciso a Roma. La vicenda di Ciro ha permesso di toccare varie questioni, una tra tutte, suggerita anche dal titolo del volumetto, l'etichetta pregiudizievolmente affibbiata a ogni abitante di Scampia, uno degli aspetti, non l'unico, di quella che Vincenzo ha definito la macchina del fango, messa in atto sulla vicenda che ha portato alla morte del nipote. Dalla discussione non è sicuramente stato esente il calcio, con le sue mille sfaccettature, dal fenomeno ultras alle polisportive popolari che praticano sport dal basso, dai fenomeni repressivi messi in pratica negli stadi al senso di quella ritualità che ci conduce ogni settimana allo stadio, sentendoci parte viva del nostro territorio. Chiamati da Vincenzo a riconquistare le curve, ma non solo, alla destra neofascista, si sono dischiuse le porte di un altro terreno ricco di spunti di riflessione, che travalicano il campo di calcio, perché come sempre affermiamo esplicitando il senso delle nostre pratiche, lo sport e il calcio in maniera particolare grazie alla sua popolarità, non è un mondo chiuso in se stesso, ma un microcosmo che riflette la nostra società, è permeato da essa e su di essa agisce modificandola. Né qui, né con il video che segue, che riassume alcuni momenti della presentazione, per proseguire con un'intervista a Vincenzo, pretendiamo riassumere la presentazione, perché come si è detto questa vicenda ci ha permesso di trattare molte tematiche, aprendo un dibattito estremamente interessante. In ultimo, non perché meno importante, vorremmo riportare l'appello di Vincenzo Esposito e della famiglia di Ciro, che si esplicita in due parole: "Verità e Giustizia" per una famiglia che ha perso un figlio.