Anche Amnesty International è intervenuta in merito alle condizioni lavorative dei migranti in Qatar (in maggioranza nepalesi) impegnati nella costruzione di infrastrutture e stadi per i mondiali del 2022.

Dopo l'ITUC ( Internationl Trade Union Confederation) adesso anche una delle maggiori organizzazioni per i diritti umani sollecita il più importante organo istituzionale calcistico mondiale, la FIFA, ha prendere posizione in difesa dei lavoratori in Qatar.

 

Delle condizioni lavorative disumane e delle continue minacce che i lavoratori subiscono quotidianamente ne avevamo già parlato poco più di un mese fa. (http://www.sportallarovescia.it/joomla/index.php?option=com_content&view=article&id=330:schiavitu-moderna-e-migranti-la-preparazione-del-qatar-ai-mondiali-di-calcio-del-2022&catid=1:ultime&Itemid=50).

 

"Inaccettabile è, secondo il segretario generale di Amnesty Salil Shetty, che ci siano queste condizioni di lavoro in uno dei Paesi più ricchi al mondo." Molti datori di lavoro stanno continuando ad approfittare dei lavoratori proprio perché non ci sono leggi e controlli seri da parte delle più alte istituzioni del Qatar e in questo caso anche della FIFA.

 

"Chiudere un occhio a qualsiasi forma di sfruttamento è imperdonabile soprattutto quando si sta distruggendo la vita delle persone".

 

Intanto, il Presidente della FIFA Joseph Blatter , neanche un mese fa dichiarava che la sua organizzazione non ha nessuna colpa e responsabilità per la morte di numerosi lavoratori impegnati nei cantieri per la costruzione di stadi.

 

Ancora una volta ci prepariamo ad assistere ad uno spettacolo sportivo macchiato di sangue e sfruttamento di esseri umani...