Con il comunicato ufficiale numero 117/L pubblicato in data 19 Ottobre 2017, la Federazione Italiana Giuoco Calcio modifica fra gli altri l’articolo 40 quater del NOIF, abolendo i vincoli temporali che impedivano il tesseramento di atleti provenienti da paesi extra-eu e permettendo così a tutti la partecipazione ai campionati. Con effetto immediato sarà possibile cominciare le pratiche di tesseramento di aspiranti calciatori che fino a ieri erano esclusi dalla possibilità di prendere parte alle competizioni federali. La campagna We Want To Play, ha raggiunto il suo obiettivo. Le regole sono cambiate. Nessuno è illegale per giocare  pallone.

 

COSA E’ CAMBIATO

Viene modificato l’articolo 40 comma 11 del NOIF(Norme Organizzative Interne FIGC). Esso prevedeva come vincolo al tesseramento un permesso di soggiorno valido fino al 31 gennaio dell'anno successivo all'inizio della stagione calcistica. Questo termine temporale impediva nei fatti il tesseramento di atleti provenienti da paesi extra-eu, ponendo come vincolanti requisiti slegati da qualsivoglia idoneità sportiva e privi dunque di validità giuridica. Proprio sulla base di questa lacuna, il giudice del tribunale di Lodi: Federico Salmeri, in data 28/04/2010, accoglieva il ricorso della società sportiva G.S. Azzurra rispetto al divieto di tesserare un calciatore di nazionalità Togolese. Accertava il carattere discriminatorio del comportamento tenuto dalla federazione italiana. Imponeva il tesseramento prima negato dello stesso e condannava la FIGC ad un risarcimento di 5.000€, affermando che:

“La corte di Strasburgo ha più volte affermato che l’art.14 della C.E.D.U. vieta di trattare in modo diverso, senza giustificazione obiettiva e ragionevole, persone poste in situazioni comparabili….non essendo enucleabile altra ratio che non sia quella di introdurre una preclusione destinata a scriminare gli aspiranti calciatori extracomunitari in quanto tali… l’art.40 del NOIF si pone in contrasto con l’art.3 cost. e con tutte le norme sopra richiamate volte a contrastare qualsiasi forma di discriminazione“

 Già modificato parzialmente nel 2012 a seguito della campagna Gioco anch’io( il termine passò dalla fine della stagione sportiva al 31 gennaio) oggi l’articolo 40 comma 11 viene definitivamente trasformato. Viene abolito dalla federazione ogni riferimento al vincolo temporale. Viene posto come requisito un permesso di soggiorno in corso di validità.

Un risultato di importanza storica che va letto e interpretato come l’esito di un percorso che si è diretto con successo dalla base del sistema calcio ai suoi vertici.

 

LA CAMPAGNA

Lanciata il 31 gennaio scorso, la campagna We want to Play  è stata sottoscritta e partecipata da decine e decine di società, polisportive, associazioni dilettantistiche, realtà di sport indipendente anti-razzista e popolare. In ogni territorio sono state prodotte iniziative eterogenee dentro e fuori i campi di gioco. Amichevoli, dibattiti, approfondimenti, azioni simboliche e sportelli legali. Striscionate dalle tribune e dai rettangoli verdi delle più disparate città e province del “Belpaese”. Da Caserta a Padova, da Roma a Napoli. Da Milano a Lecce passando per  Firenze, Parma, Vicenza, Fano, Benevento, Trento, Arezzo, Schio. In Veneto, in Campania e nel Lazio il medesimo appello di modifica è stato consegnato ai comitati territoriali Figc nel tentativo di coinvolgere i presidenti regionali e di aprire una trattativa con gli organi centrali. Nel frattempo gli striscioni We Want To Play attraversavano le piazze d’Italia, come accaduto il 22 Aprile in occasione della giornata dell’orgoglio antirazzista a Pontida, il 19 Marzo alla marcia side by side a Venezia, il 5 Luglio ai Mondiali antirazzisti di Modena. Il 31 Luglio la richiesta di modifica è stata consegnata a Renzo Ulivieri , vice-presidente FIGC, dopo un pranzo di confronto svolto nel cuore del sistema calcio Italiano: Coverciano.

Consegna della richiesta di Modifica a Renzo Ulivieri, vice presidente FIGC - Coverciano

 

Basta dare uno sguardo d’insieme  alla quantità e alla qualità delle iniziative susseguitesi in questi 8 mesi per comprendere quanto sia ricco ed in salute il movimento dello sport indipendente e popolare di questo paese.  Un movimento che non si accontenta più di ritagliarsi uno spazio di esistenza e di pratica sportiva "anomala", ma  che si è dimostrato capace di leggere, anticipare, stimolare la necessità di cambiamenti radicali negli schemi interpretativi e legislativi che normano la società.  Di produrre trasformazioni reali in risposta ad esigenze reali. Un movimento che oggi può affermare orgoliosamente che cambiare si può. La direzione di questo cambiamento è una soltanto. Dal mondo dello sport a quello della società nella sua complessità. Dall’egoismo discriminatorio all’affermazione di diritti per tutti. Dal basso verso l’alto. Sempre.

 

Nessuno è illegale per giocare a pallone. Love football - Hate racism

Atletico San Lorenzo - Roma

 
 
 Polisportiva San Precario - Padova
 
 
AfroNapoli United / ASD Quartograd
 
 
RFC Lions Ska Club - Caserta
 

Ackapawa sport club Jesi / Polipsortiva Extravaganti

 

Spartak Lecce

 

Polisportiva Sans Papier

 

Black Panthers FC - Milano

 

Atletico Rebelde - Fano

 

La Paz Antirazzista - Parma

 

Unione Sportiva Stella Rossa - Brescia

 

Kamunia Paranoica - Brescia

 

 Hopeball - Milano

 

 RFC Lions Ska Caserta - AfroNapoli United

 

REALTA' ADERENTI 

Polisportiva San Precario (Padova)
Polisportiva Sans Papier (Schio)
Polisportiva Clandestina (Trento)
Polisportiva Independiente (Vicenza)
AfroNapoliUnited (Napoli)
Lions Ska Caserta (Caserta)
Polisportiva Ackapawa (Jesi)
Extravaganti (Jesi)
Black Panthers (Milano)
Baraonda Calcio (Milano)
Mi-grato FC (Milano)
Partizan FC (Milano)
Multietnica Naga har (Milano)
AntifaUnited Bresso (Bresso)
Atletico Rebelde (Fano)
Spartak Lecce (Lecce)
Atletico Brigante (Benevento)
Atletico San Lorenzo (Roma)
Mondiali Antirazzisti 
UISP (Unione Italiana Sport per Tutti)
Atletico Diritti (Roma)
ASD Quartograd (Quarto NA)
CIAC - Centro immigrazione asilo e cooperazione onlus (Parma)
La Paz Antirazzista (Parma)
Atletico Ubuntu (Arezzo)
ArisingAfricans (Padova)
Quadrato Meticcio (Padova)
Atletico No Borders (Fabriano)
Internazionale Le Alte (Montecchio Maggiore)
No Racism Cup (Lecce)
Asd Birilli (Roma)
Unione sportiva Stella Rossa (Brescia)
Centro Storico Lebowski (Firenze)
UISP Parma
ASD Certosa di Padula (Salerno)

Il dibattito “We want to play”, tenutosi nella Free Sport Area dello Sherwood Festival domenica 25 giugno, ha messo a tema diversi spunti legati al rapporto tra sport e discriminazione, in Italia e non solo. Hanno partecipato al dibattito, introdotto da Stefano Carbone della Polisportiva SanPrecario di PadovaGiuseppe Ruzza (presidente del comitato regionale veneto della FIGC-LND), Jacopo Tognon(docente di Diritto e Politiche europee dello sport) e Carlo Balestri (membro del direttivo della UISP nazionale ed organizzatore dei Mondiali Antirazzisti).

Leggi tutto: We want to play. Il report multimediale del dibattito allo Sherwood Festival

​Oggi, venerdi 12 maggio, una delegazione di realtà sportive antirazziste campane aderenti alla campagna #WeWantToPlay hanno incontrato i dirigenti del Comitatoregionale F.I.G.C. (Napoli) ai quali hanno consegnato la richiesta di modifica dell’art. 40 quater delle NoiF, che discrimina gli atleti provenienti da paesi extra-UE all’atto del tesseramento.

Leggi tutto: We Want To Play consegnato al comitato regionale FIGC Napoli

Giovedì 4 Maggio una delegazione di polisportive della regione Veneto ha incontrato i vertici del comitato territoriale Figc per consegnare la richiesta di modifica delle norme discriminatorie dell'articolo 40 del Noif riguardanti il tesseramento di atleti provenienti da paesi extra-ue nei campionati federali dilettantistici.

Leggi tutto: We Want To Play consegnato alla FIGC Veneto

 

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"Lo sport è parte del patrimonio di ogni uomo e di ogni donna e la sua assenza non potrà mai essere compensata"

                                                                                                                                      Pierre de Coubertin

Leggi tutto: We Want To Play. Cambiamo le regole del gioco
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