Iscritta al torneo di Terza Categoria padovano, sarà composta per il 90% da stranieri. Il progetto della Polisportiva San Precario realizzato anche grazie ai soldi della Lega Dilettanti

 

Una squadra di detenuti debutterà in Terza categoria nel girone padovano. L’iscrizione è stata formalizzata pochi giorni fa e, a quanto pare, c’è già una rosa di trenta giocatori pronta a iniziare la preparazione atletica. Si fa sul serio, al carcere Due Palazzi di Padova, che avrà una squadra di calcio iscritta, e questa è una novità assoluta, a un campionato organizzato dalla Figc.

Un’iniziativa tutta padovana che ha trovato il beneplacito della direzione della casa circondariale, del Ministero della Giustizia e della Lega Nazionale Dilettanti. Il team avrà un nome che non tradisce l’ironia, Palla al Piede (formalmente il nome sarà tutto attaccato) e parteciperà al prossimo campionato di Terza Categoria.

Settanta carcerati si sono contesi un posto nelle selezioni coordinate dal tecnico federale Valter Bedin, che a questo punto potrebbe anche restare sulla panchina della Pallalpiede per tutto il resto della stagione. «La squadra parteciperà fuori classifica e giocherà tutte le partite al Due Palazzi, in un campo che è stato appena omologato per la categoria» spiega il presidente del Comitato regionale veneto della Figc Giuseppe Ruzza. «Per motivi di sicurezza, la direzione del carcere otterrà in anticipo tutte le distinte degli avversari e le generalità dell’arbitro. Sarà composta al 90% da ragazzi stranieri e sarà uno spot per tutto il calcio italiano. In questo senso, un enorme ringraziamento va alla Polisportiva San Precario, che ha portato avanti l’impegno».

Proprio da una suggestione della società di Terza categoria e della Nairi Onlus (associazione che opera nell’ambito dei diritti umani) è nato il progetto “Rimettiamoci in gioco”, partito ufficialmente due anni fa e in parte concretizzato con l’amichevole dello scorso 3 giugno tra Detenuti Due Palazzi e San Precario il cui allenatore è il leader del centro Pedro Max Gallob. Novanta minuti combattutissimi (3-2 il risultato finale), ed ecco l’idea di completare l’opera e creare una squadra vera e propria che potesse partecipare a campionati federali. Difficile, ma non impossibile. E soprattutto, senza precedenti in Italia se non a livello amatoriale.

Eppure, da qualche giorno, Pallalpiede è una società di calcio a tutti gli effetti, anche grazie al contributo economico della Lnd. Un caso rarissimo, anche perché in Italia le realtà composte da detenuti impegnate nell’attività agonistica si contano sulle dita di una mano. Tra queste, spicca il team rugbistico “La Drola” della casa circondariale Lorusso e Cutugno di Torino. Anche Pallalpiede sarà una polisportiva. Si partirà con il calcio (si punta a migliorare pure l’impianto sportivo, che ha comunque misure regolamentari) ma basket e volley potrebbero entrare presto nell’orbita.

 

Tratto da: Il Mattino di Padova