“Storie di Calcio, ma che non sono davvero di calcio.”

Questo è il concetto che prima d'ogni altra cosa sta dietro al libro Calcio e Migrazioni: un Fenomeno mondiale scritto dall'autore milanese Gianmarco Duina, il quale in data 2 luglio ha raccontato con interessanti dettagli e aneddoti ciò che si nasconde tra le pagine del suo lavoro.

 

Una chiacchierata di quaranta minuti con Luca Scholl, esponente della redazione “Sport alla Rovescia” e membro della Polisportiva San Precario.

Attraverso il calcio, con un occhio di riguardo verso la manifestazione principale di questo sport, il Mondiale, lo scrittore e attivista sociale Gianmarco Duina ha provato a raccontare una serie di magnifiche storie, individuali e collettive, di cui la componente migrante si è resa protagonista.

A detta dell'autore, il lavoro nasce come libro didattico da portare tra i banchi di scuola. Una sorta di metodo alternativo di avvicinamento a queste dinamiche, che si discosta dai dogmi di insegnamento classici. Il calcio è un fenomeno mondiale di interesse planetario, e attraverso di esso è possibile entrare in centinaia di dinamiche extra sportive di carattere sociale e politico. Presa consapevolezza di ciò, ecco che il libro in questione assume un obiettivo e una missione ben precisi.

Tra le dinamiche accennate da Gianmarco Duina ci sono molti pezzi di storia di questo sport che tutti gli appassionati ricorderanno, ma che meritano comunque un approfondimento sociale troppo spesso non considerato o sminuito. Solo per citare alcuni esempi presenti nella conversazione: la storia dei fratelli Kevin-Prince e Jerome Boateng, nati e cresciuti dalla stessa famiglia di padre ghanese e madre tedesca. Il primo capitano della nazionale del Ghana e il secondo difensore della Germania. Oppure la particolarità di nazionali come Francia o Svizzera, che a causa dei loro passati politici si trovano oggi a scendere in campo con più della metà dei calciatori di origini differenti dallo Stato di cui vestono la maglia. Ancora, il caso del senegalese Bouba-Diop, divenuto idolo nazionale dopo aver guidato il Senegal ad una vittoria impensabile contro i loro colonizzatori francesi nel 2002. Questo, e molto, moltissimo altro, si potrà leggere tra le pagine di questo interessante progetto.

C'è ovviamente molto spazio dedicato anche alla nostra nazione, la quale non è certo esente da grossi flussi migratori che hanno marcato a fuoco alcune realtà di questo sport. Citando due dei vari esempi narrati: la nazionale campione del mondo del '34 aveva ben 7 giocatori immigrati; Il club brasiliano del Palmeiras, oggi tra i più competitivi del suo Paese, nasce come società privata di immigrati esclusivamente italiani.

Ma, anche se quella della migrazione è la base concettuale fondante del libro, Duina non manca di toccare anche molti altri aspetti sociali e politici legati alla storia di questo sport, rendendolo forse agli occhi dei tanti disillusi un po' più affascinante. Facendo per un momento dimenticare le ombre di imbarazzo e ingiustizia che il vil denaro ha ormai gettato da tempo su quello che è diventato un business per le alte sfere. Ricordando che, dietro ai trasferimenti super milionari, dietro all'ignoranza dei cori che troppo spesso tuonano negli stadi, dietro alle superleghe e ai mondiali in Qatar, il calcio è anche il padre di milioni di storie di vita, storie di umanità, storie di passione e, perché no, di politica.

   

Insomma, se queste storie e questi aneddoti colgono il vostro interesse come hanno colto il nostro, non c'è altro da fare che acquistare il libro Calcio e Migrazioni: un Fenomeno mondiale, con la coscienza che il finanziamento ottenuto servirà a portare avanti progetti attualmente in atto in buona parte del continente africano e che vedono nel calcio il punto centrale di crescita, divertimento e inclusione sociale. Per chi ama il calcio e tutte le sue narrazioni, un'occasione da non perdere!