Qualche giorno fa il Napoli United ha preso parola su quello che sta succedendo nel mondo dello sport dilettantistico.

Nel mondo dei dilettanti si contano almeno 500 mila “lavoratori”, ovvero persone che tra compensi e rimborsi “tirano a campare”, spesso con famiglia sulle spalle, senza nessuna tutela!

Istruttori, atleti, dirigenti, magazzinieri, fisioterapisti, ma anche addetti stampa, videomakers, gestori degli impianti sportivi, manutentori, parcheggiatori ecc. già hanno subito il primo lockdown dell’anno ed oggi si ritrovano improvvisamente senza lavoro.

I professionisti non si possono fermare perché l’interesse economico prevale anche sulla tutela della salute, mentre le attività organizzate dai comitati territoriali si fermano. Si ferma la base di questo sport, il serbatoio di questo sport. Si ferma la passione ma anche il lavoro di tante persone. Si mettono in difficoltà migliaia di società ed associazioni sportive che hanno, comunque, già preso impegni e corrisposto acconti.

La società del Napoli United ha proposto 10 punti per tutelare e far ripartire il mondo del calcio dilettantistico:

1) Contributo straordinario da parte dei professionisti in soccorso dei dilettanti (0,5% del fatturato) per sopportare i costi causati dal Covid;

2) Predisporre un protocollo per tutti i dilettanti simile a quello previsto per i professionisti;

3) Destinare i 50 milioni annunciati dal Ministro Spadafora alla copertura dei costi per le

prescrizioni del protocollo e la prevenzione al Covid;

4) Siglare un accordo con centri autorizzati ad effettuare tamponi per ridurre sostanzialmente il costo degli stessi;

5) Destinare gli 800 euro annunciati dal Ministro Spadafora per ciascun collaboratore sportivo alla copertura dei costi per i controlli periodici (tamponi) preventivi al Covid;

6) Incrementare il fondo previsto per il tax credit sulle sponsorizzazioni, prevedere la stessa misura per l’anno 2021;

7) Istituire il credito d’imposta al 50% per l’anno in corso e per l’anno successivo dei costi

sostenuti per l’iscrizione e le rette mensili dei ragazzi alle scuole calcio;

8) Far proseguire da subito i campionati avviati e programmare nel breve periodo l’avvio di

tutti gli altri campionati;

9) Regolamentare i contratti per i collaboratori sportivi ed atleti anche in Eccellenza e

Promozione;

10) Ragionare su una nuova organizzazione dei campionati. Esempio stabilire che la serie D sia semiprofessionista, eliminare l’Eccellenza e distribuire le squadre aventi il titolo tra la serie

D e la Promozione, in base ai meriti, a requisiti, a storia.

Ad oggi l'unica soluzione trovata dal governo e dagli enti sportivi preposti è stata la decisione di destinare un una tantum irrisoria che a poco serve. Bisogna concepire delle prospettive che siano anche di continuità e non soltanto d'emergenza.

Stasera alle ore 20 tante realtà del mondo del calcio dilettantistico campano scenderanno in piazza a Napoli.

Che la crisi la paghino i ricchi. Andiamo a rete, facciamo rete!