Padova - Torino: si spengono i riflettori

Non più tardi di qualche mese fa mi ero già occupato di un macellaio, con l'intento di raccontare cosa stesse accadendo attorno al caso di giustizia sportiva più eclatante dell'anno. Il caso Contador.

Xabier Zabaleta possiede una macelleria a Irùn, una cittadina di circa sessantamila abitanti nei Paesi Baschi. Si è speso non poco per difendere il campione spagnolo, affermando che per colpa della sua carne Contador è risultato positivo al clenbuterolo . Non è bastato ma speriamo che sia stato per lo meno ricompensato..

E' invece un elettricista il protagonista di questa nuova storia.

Il caso Padova - Torino, la partita più lunga di tutto il campionato di B, cominciata in un pomeriggio di dicembre, ed interrotta sul punteggio di 1 a 0 per i padroni di casa. Perché più volte è venuta a mancare la corrente. A circa un quarto d'ora dalla fine l'arbitro sospendere definitivamente. Poi dopo circa un mese si disputarono i minuti mancanti ma il risultato finale non era stato definitivamente omologato. La notizia di questi giorni è che il giudice sportivo Gianfranco Valente ha optato per la vittoria a tavolino del Torino.

Secondo il giudice l'addetto alla manutenzione e gestione dell'impianto elettrico dello stadio non avrebbe rispettato le procedure che avrebbero potuto permettere il regolare svolgimento del match. La stampa locale della città del Santo cerca spiegazioni. E difende la società biancoscudata. E si torna a parlare dell'Euganeo, lo stadio più brutto del mondo. Da escludere tra le cause che nella prima ora erano state indicate come quelle più attendibili ( lo so, fa ridere..) sia la presenza nella vicinanze del Circo Orfei, che qualcuno additò come responsabile perché avrebbe tolto elettricità all'impianto sportivo, che quella di un impianto fotovoltaico malfunzionante. Ce n'è di gente con vivace fantasia.. Il comune si apprestò a smentire. Assicurando che l'impianto di pannelli solari messi in fretta e furia nelle vicinanze dello stadio per non perdere i soliti finanziamenti, non avevano creato nessun problema che potesse portare a una mancanza di energia. E neppure il circo..

Se ne sentirono di cose bizzarre in quei giorni..

La stampa piemontese sostiene che se davvero c'è stata negligenza, che sia stata fatta per superficialità o per portare dolo e arrecare danno alla squadra granata, la sentenza che ha dato i tre punti al Torino è giusta.

Qualcosa mi dice che la storia non è ancora finita. E in ogni caso in Maggio quando si giocherà il ritorno tra queste squadre, sarà sicuro una battaglia.

Detto questo, le considerazione che mi vengono da fare sono due. La prima: il Torino deve tornare in serie A, e soprattutto in questo che è un momento decisivo della stagione, un aiuto non glielo si può negare. E si sa, nel calcio certe cose succedono, anche se possono sembrare dietrologia. Ma le regole non sono mai chiare, e questo lascia spazio a interpretazioni anche da parte dei giudici.. La seconda invece riguarda il comune di Padova. Si è subito tirato fuori dalla mischia assicurando che la gestione dell'impianto è affidato al Calcio Padova.

E questo può anche essere vero. Ma se l'addetto alla gestione e manutenzione dell'impianto elettrico è un uomo che dal 1989 (dalla fatidica prima pietra) si è occupato per conto del comune dei lavori nello stadio, e che dallo stesso comune ha ricevuto circa seicentomila euro (!!!) per questi servizi, ed è con la sua azienda l'elettricista di riferimento del comune, come può quest'ultimo smarcarsi dicendo di non saperne nulla e di c'entrarci ancora meno, in questa vicenda?

Sarà mica tutta colpa di Osvaldo Mazza, l'elettricista più potente del calcio italiano?