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di Teo Molin Fop

 

Per la maggior parte delle persone appassionate di “futbol rebelde” se scrivi “all'arrembaggio” probabilmente si pensa immediatamente al Jolly Roger, simbolo utilizzato dal Sankt Pauli. Tuttavia c'è un altro barrio, dove si sostiene che “la vida pirata es la mejor” e questo fine settimana scende in campo per la prima giornata della Liga spagnola: a Vallecas infatti si gioca Rayo Vallecano-Siviglia.

E al Rayo e a Vallecas, “unico distretto di Madrid in cui non ha ancora mai vinto il Partido Popular”, è dedicato il libro “All'arrembaggio! Vallecas, i Bukaneros e il Rayo Vallecano: storia di un quartiere di operaio, di una tifoseria di sinistra e della sua squadra di calcio”, scritto da Quique Peinado, giornalista spagnolo nato e cresciuto a Vallecas, tradotto in italiano e stampato dalla “Hellnation libri”. Non si può parlare di Rayo senza parlare di Vallecas e viceversa, Peinado spiega bene il legame forte e netto tra il quartiere operaio a sud est della capitale spagnola e la sua squadra di calcio.

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Questo libro ha il merito di essere il primo libro in italiano sul Rayo. Non è un “manuale” con la storia calcistica del club, quella politica del barrio o quella curvaiola dei Bukaneros, ma attraverso alcuni aneddoti, ricordi, descrizioni di alcune figure del quartiere si cerca di trasmettere cosa significa “essere rayista”, cioè spiegare “perché si dovrebbe essere di una squadra di merda che non vince quasi mai e che è normale che stia in Seconda Divisione”, ma “orgogliosa di imbracciare la fionda e combattere come Davide contro i Golia del calcio”.

Peinado racconta nel libro le poche soddisfazioni calcistiche che ha vissuto da tifoso, come le due vittorie nel derby col Real Madrid (2-1 al Bernabeu nel gennaio 1996 e 1-0 a Vallecas nella stagione 1996-97) definite come “la vittoria degli ultimi, la cometa che annunciano in tv che si vede una volta ogni secolo”, oppure l'epica vittoria per 1-0 contro il Granada che evitò la retrocessione in Seconda Divisione e il conseguente fallimento, grazie al gol di Tumado al 92' minuto.

 

 

 

Eppure quello di Vallecas è “uno stadio speciale” e non solo perchè “lo stadio (quasi) intero applaude a molti degli slogan e dei messaggi politici che vengono dal fondo ( la curva nda)”, ma per l'atmosfera che si respira su quei gradoni. Ora si direbbe “d'altri tempi”, con uno stadio incastonato tra i palazzoni, con tre settori a contatto diretto con il terreno di gioco, dove “non si tifa per i giocatori” e “la maglia del Rayo è quella che trasuda Vallecas”. Tra le pagine di “All'arrembaggio” scopri poi che lo stadio non è solo “un campo de Futebol”, ma che “sotto di esso” hanno sede la federazione madrilena di scacchi e di boxe. Molti campioni della “nobile arte” vengono da Vallecas, da questa palestra di pugilato, considerata “il miglio d'oro della boxe spagnola” aperta quotidianamente dall'ottantatrenne Manolo del Rio, una vita dedicata alla boxe.

Sicuramente al termine delle 72 pagine di questo libro ti viene voglia di essere seduto tra i tavolini del “Cota” a sorseggiare una birra in attesa della partita del Rayo e con la speranza che la “Hellnation libri” possa tradurre in italiano anche altri libri della collana “Hooligans Illustrados” della casa editrice “Libros del KO”, in cui anche “All'arrembaggio” è originariamente inserita.

 

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